Poesia n°11
rallentare,
accorciare il passo,
fermarsi a riprender fiato.
reggere,
sul dorso tremolante della mano,
l’ultimo raggio di sole,
non lasciarlo cadere,
a concedersi tutto
sulla schiena curva della notte,
e morire.
equinozio/solstizio:
chi se ne frega.
afferrarlo quel tiepido luminello,
scagliarlo lontano,
oltre le pieghe scucite del cielo,
sfondare le porte chiuse dell’universo,
e rimescolare luce e tenebra.
ricominciare a correre, più forte ancora,
saltare, tuffarsi e riemergere, vero,
fra nuovi albumi di stelle.