Poesia n°12
il cuore, speculare alla ragione, avanza.
slegata la retta al suo punto,
attraversa un divenire.
l’orizzonte si spoglia,
lascia nuda la sostanza.
ogni stella un battito di ciglia.
uno sbadiglio il sole.
un vuoto a svendere la volontà.
l’universo [*] spalanca le sue cosce,
l’infinito risale il vortice che lo contiene.
la notte è una sposa assonnata che,
ridestata sulla spiaggia d’Arromanches,
baciata ai fianchi dall’onda,
ancora si assopisce, abbracciata al mare,
cullata alla risacca che ridiscende la riva.
Apollo e Dioniso lottano sulle spalle del temporale,
finalmente esausti abdicano
all’ultimo soffio di vento,
cedono le braccia
alle dita lunghe dell’ostro.
ed al sogno non resta
che lasciarsi contenere dallo stomaco,
o svanire costretto alla realtà.
ed eccolo il giorno:
un’iperbole fittizia ad abbracciare il vero.
[*doglie]