Poesia n°7
ubriaco di versi
precipito
nella spirale
delle parole inutili,
e l’abisso,
stretto al suo vuoto,
urla e vomita le sue rime,
la lingua
riordina gli spazi
rimette in fila le stelle,
risale il cuore
a fuggirne la follia,
e trova, seduta,
sull’orlo del baratro,
tu, che slacci il reggiseno
e lo lasci cadere per terra,
entri nella vasca
e ti lasci abbracciare
dall’acqua...
mi guardi, sorridi,
io mi trasformo in ogni
goccia che ti cade addosso,
e l’inferno stringe
fra le sue cosce nude il suo ultimo peccato,
il cielo non ci assolve … lo sai?
ma non importa,
non c’è poesia che possa reggere
il confronto con i tuoi occhi.